Il cinema di Koreeda Hirokazu - Intervista a Claudia Bertolé!


Critica cinematografica e docente di Cinema coreano e giapponese presso l’Università di Torino, Claudia Bertolé è sicuramente una delle maggiori esperte in Italia di Koreeda Hirokazu - uno dei registi di punta del panorama cinematografico giapponese contemporaneo. In vista dell’uscita della sua ultima monografia Il cinema di Koreeda Hirokazu. Memoria, assenza, famiglie (Cue Press, 2022) la nostra Paola Scrolavezza l’ha intervistata per voi!

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Finché non aprirai quel libro: istruzioni d’uso su come cambiare la propria vita


Finché non aprirai quel libro (O sagashi mono wa toshoshitsu made, 2020), è un romanzo di Aoyama Michiko, edito da Garzanti nel 2022 nella traduzione di Daniela Guarino. Si tratta di un vero e proprio fenomeno editoriale, che ha venduto in Giappone più di 150.000 copie entro poche settimane dall’uscita e si è aggiudicato il premio Japan Booksellers’ Award, assegnato dai librai.

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“Klara e il sole” di Kazuo Ishiguro


In un futuro remoto l’esistenza degli androidi mette in discussione l’utilità degli esseri umani. Dall’opera Klara e il sole nasce un inevitabile confronto tra gli esseri umani e le macchine, dalle quali siamo sempre più dipendenti. 

 

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"Oro rapace", di Yū Miri


Yū Miri è esplicita e incline agli effetti forti, come se scrivesse il copione di un film di orrore e paura dove però tutti sono senza colpa, tutti sono innocenti, non perché siano buoni ma perché non sanno, non capiscono in che razza di mondo stanno vivendo. - Renata Pisu

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"Doll", di Yamashita Hiroka


Yamashita Hiroka è una giovanissima scrittrice giapponese (classe 1994) che esordisce nel 2015 con Doll, vincitore del premio Bungei ed edito in Italia per Atmoshere Libri. Al centro della narrazione, l’alienazione che caratterizza la crescita adolescenziale delle nuove generazioni, le cui relazioni amicali sono sempre più dominate dalla prepotenza del bullismo giovanile.

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Cinema e distopia nel Giappone contemporaneo


Da sempre il cinema è una delle espressioni artistiche che permette di mostrare al meglio le paure, le ansie e, in generale, i sentimenti delle persone, proprio per la sua caratteristica intrinseca di dare spazio alle immagini, che facilmente si imprimono nella mente. Per questo il tema della distopia ben si presta ad essere interpretato in quest’ambito: essa immagina futuri caratterizzati da sviluppi politico-sociali e tecnologici negativi, che tuttavia si basano su quella che è la realtà di chi scrive, estremizzandone i problemi al fine di criticarla. 

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DIGITALIZZAZIONE E DISTOPIA NEL GIAPPONE CONTEMPORANEO: TRA REALTÁ E FINZIONE

 


Ghost in the Shell, Expelled from Paradise, Ergo Proxy e Psycho-pass sono quattro opere che, dipingendo futuri distopici, aiutano a comprendere paure e preoccupazioni nate dal processo di digitalizzazione della società giapponese contemporanea e a riflettere su quanto gli scenari da esse immaginati siano già realtà. 

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Un tuffo nel passato: distopie giapponesi fra gli anni Settanta e Novanta

 


Chiunque sia appassionato di narrativa giapponese contemporanea sa quale grande fortuna abbia avuto al suo interno la science fiction di genere distopico, con il suo sperimentalismo e la sua estetica rivoluzionaria. È però negli ultimi tre decenni del secolo scorso che si concentra la produzione più numerosa e variegata di opere appartenenti a questo genere, la quale ha reso la narrativa nipponica e l’ambientazione distopica un binomio popolare in tutto il mondo.

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Il primo caffè della giornata - “Qualcosa di straordinario sta per cominciare”

 


Dopo il grande successo di Finché il caffè è caldo (2015) e Basta un caffè per essere felici (2017), Toshikazu Kawaguchi ritorna con il terzo capitolo della sua saga sul caffè dei viaggi nel tempo con Il primo caffè della giornata (2018), edito sempre da Garzanti e uscito in tutte le librerie il 7 gennaio 2022. 

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La casa impura di Ono Fuyumi – Da dove arriva il male?


“Avevo deciso di non farci più caso, di dimenticarmelo, ma quel suono continua a tormentarmi…”

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