Fire Emblem: una svolta queer?

 

Fire Emblem è una serie di videogiochi SRPG (strategy role-playing game) sviluppata da Intelligent Systems e pubblicata da Nintendo. Al giorno d’oggi è uno dei franchise più prolifici della compagnia, con 15 giochi in totale (di cui tre remake) e uno attualmente in produzione per Nintendo Switch.

Tutti i titoli presentano le tipiche caratteristiche del genere fantasy, come l’ambientazione simil-medioevale/rinascimentale oppure la presenza di draghi e magie (queste ultime sono un elemento fondamentale). Non a caso, l’oggetto che da il nome alla serie, il cosiddetto “Emblema di fuoco”, è un elemento ricorrente in tutti i giochi, solitamente un’arma o uno scudo di origine sacra che rovescia le sorti della battaglia nel finale. Il primo titolo della serie, Fire Emblem: Shadow Dragon and the Blade of Light, uscì solo in Giappone nel 1990 per la console Famicom. Da allora la serie ha continuato a rilasciare giochi a intervalli di due o tre anni, tranne nel periodo tra il 2002 e il 2005, quando ne vennero pubblicati quattro consecutivamente. Il primo titolo a essere disponibile sul mercato internazionale è stato Fire Emblem: Blazing Sword (chiamato solo Fire Emblem fuori dal Giappone), uscito nel 2003 per Game Boy Advance. Tutti i titoli sono stati solitamente accolti bene, sia in termini di critica che di vendite. Tuttavia, nel 2010 la serie ha rischiato di essere cancellata a causa di un calo di vendite che durava da due anni; questo ha spinto Intelligent Systems a introdurre molte innovazioni e ad aumentare il marketing per il nuovo titolo, Fire Emblem Awakening, uscito nel 2012 per Nintendo 3DS, e che è riuscito a salvare il franchise grazie al grande successo.

Normalmente i protagonisti e alcuni personaggi minori della serie sono tutti di orientamento eterosessuale, anche se alcune volte questo non viene indicato. In anni recenti, tuttavia, si è assistito a una sorta di “apertura”. In tre titoli in particolare abbiamo quattro personaggi che mostrano comportamenti molto più ambigui e fuori dalla norma, lasciando inizialmente perplessi i giocatori. Questo cambia quando il gioco stesso conferma i nostri pensieri: tali personaggi sono omosessuali o bisessuali.

Fire Emblem: Radiant Dawn (2008): Heather. Heather appartiene alla classe del Vagabondo, promozione della classe basica del Ladro, contraddistinta da grande velocità, alta probabilità di infliggere colpi e molta Fortuna (capacità di evadere gli attacchi). Heather è una giovane ladra itinerante che viaggia per i vari villaggi di Ozna (la nazione fittizia dove è ambientata parte del gioco), usando la sua bellezza per attrarre uomini e rubare così dell’oro. In realtà non è così cattiva come potrebbe sembrare, perché l’oro che “preleva” lo usa poi per curare sua madre, gravemente malata, in quanto la sua famiglia è molto povera. Nei dati di gioco viene apertamente dichiarato che a Heather piacciono le donne. Non a caso, quando si unisce all’esercito di Ozna contro i ribelli del colpo di Stato, flirta con tutte le femmine presenti e ribadisce che nutre un certo disprezzo per gli uomini. Da notare che la sua omosessualità è stata attenuata di molto al di fuori del Giappone. Per esempio, in una sua conversazione rimossa nelle versioni europee e nordamericane, Heather dichiara che uno dei principali motivi per cui si è unita all’esercito ozniano è per “incontrare molte ragazze carine”. 

Fire Emblem Gaiden (1992) e Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia (2017): Leon (nome originale giapponese Leo). Leon è un Arciere, classe specializzata in colpi a distanza, buona difesa e media velocità. Può essere promosso a Tiratore scelto. Nato in un tranquillo villaggio di campagna, Leon da bambino è stato vittima di bullismo a causa del suo aspetto effeminato. Tuttavia, è riuscito a diventare più forte sfidando proprio queste persone a duello. Adolescente, è entrato con riluttanza nell’esercito di Rigel (una delle due nazioni fittizie del gioco) reclutato da un uomo dal nome sconosciuto, di cui era da tempo innamorato. Purtroppo quest’ultimo muore in battaglia, e questo provoca in Leon una profonda depressione, da cui riesce a uscire solo grazie all’aiuto del suo caro amico Valbar, soldato corazzato dell’esercito. Grazie al suo incoraggiamento, Leon si lega profondamente a lui. Mentre in Gaiden il rapporto è lasciato ambiguo, in Shadows of Valentia, che di quello è un remake molto fedele, viene chiaramente detto che tale attaccamento è romantico, con Leon che dichiara che le donne non gli interessano, dato che Valbar è tutto quello di cui ha bisogno.

Fire Emblem Fates (2015 in Giappone, 2016 in Europa e Nord America): Rhajat (nome originale giapponese Syalla) e Niles (nome originale giapponese Zero). Prima di introdurre i due personaggi bisogna dire che Fates, gioco lodato per grafica e gameplay ma parzialmente criticato per la storia, ha introdotto una completa novità nel franchise: per la prima volta si potevano fare sposare persone dello stesso sesso. Tuttavia le scelte erano limitate solo all’avatar personalizzabile (introdotto in titoli recenti), che poteva unirsi, appunto, con i due personaggi sopra citati.

Rhajat è una Veggente (controparte in Fates del Mago), classe specializzata in attacchi magici a distanza, nonché dotata di buona velocità e resistenza. Lei non appare nella storia principale, essendo una dei possibili figli (in un certo senso, “facoltativa”). Appare però nell'Appendice 14, una delle tante che ruotano proprio attorno alla seconda generazione, di cui lei è parte. In questa storia a parte la troviamo assalita da un’orda di Senzavolto (mostri simili a zombie), troppi da combattere per lei sola. Fortunatamente l’avatar di gioco arriva e sconfigge tutti i nemici, salvandola. Da quel preciso momento, Rhajat svilupperà un’ossessione compulsiva nei confronti del protagonista, arrivando a spiarlo di nascosto e a lanciare maledizioni contro chiunque si avvicini al suo eroe. Da notare che questa fissazione sarà identica sia per un avatar di sesso maschile che di sesso femminile. Se il giocatore vuole, può raggiungere il rango S del Supporto alleati, permettendo così ai due di sposarsi; anche questa opzione vale per entrambi i sessi.

Niles è un Fuorilegge, classe dalle caratteristiche identiche al Ladro, ma che usa come arma l’arco invece del pugnale. A differenza di Rhajat, Niles è parte integrante della storia. Guardia del corpo del principe Leo di Nohr (una delle due nazioni fittizie in Fates), ha un passato oscuro e tormentato; abbandonato dai genitori quando era bambino, entra in una banda di ladri con cui partecipa a diverse scorribande, prima di essere arrestato poco prima degli eventi del gioco. Dopo che gli viene concessa la grazia da parte di Leo, e diventa la sua guardia del corpo abbandonando la vita criminale. Niles è a prima vista una persona sadica, che adora vedere soffrire i suoi nemici. Inoltre in quasi tutti i suoi Supporti alleati, ha comportamenti rozzi e provocatori, con l’utilizzo di giochi di parole molto ambigui. In realtà tutto questo è il suo personale modo di mettere alla prova gli altri e vedere se sono realmente affidabili, siccome il suo passato da reietto gli ha lasciato non solo l’aspetto sadico, ma anche una grande diffidenza verso gli altri. In molti sue conversazioni con personaggi maschili appaiono anche certi comportamenti e frasi che fanno subito pensare a una deriva omosessuale del personaggio. Questo è parzialmente confermato dal fatto che Niles, oltre alle femmine, può sposare anche l’avatar di sesso maschile, rivelando così la sua bisessualità.

 

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