Cronache di rinascita - "Polvere di stelle" vol. 1 di Yamada Sansuke


Il dopoguerra giapponese è stato un periodo particolarmente duro della storia del paese, in cui un popolo fino a poco prima fiero e sicuro di sé, animato dai sogni di gloria, si è ritrovato improvvisamente catapultato nella miseria della sconfitta. Con Polvere di stelle, che ha ricevuto il premio culturale Tezuka Osamu nel 2019, Yamada Sansuke ci racconta la storia incredibilmente umana dell’amicizia tra due veterani dell’esercito imperiale giapponese in un tempo in cui la fame non sembra lasciare spazio all’empatia.

Prima opera long-form di Yamada Sansuke destinata a un pubblico generico, pubblicata dal 2013 al 2018 su Comic Beam (rivista dedicata a titoliseinen) e successivamente acclamata dalla critica, Polvere di stelle è arrivato finalmente in Italia nel mese di ottobre 2023 grazie a Coconino Press e alla sua collana “Doku”, a cura di Paolo la Marca e Livio Tallini, nella traduzione di Loris Usai.

Polvere di stelle narra lo sviluppo della profonda amicizia traKawashima Tokutarō e Kuroda Kadomatsu, veterani dell’esercito imperiale giapponese, in una Tokyo ridotta in macerie dove ogni uomo, donna e bambino è forzato a stringere i denti per guadagnarsi da vivere.

In questo primo volume conosciamo i protagonisti attraverso il loro incontro fortuito, quando Kadomatsu, soldato semplice appena congedato e senza un soldo, si ritrova a scroccare un pasto caldo al chiosco di zōsui - una zuppa giapponese preparata con avanzi di riso e brodo - di proprietà del suo vecchio comandante Kawashima. Da quel momento il lettore segue lo sviluppo delle relazioni tra i due protagonisti e il mondo che li circonda.

I protagonisti sono un duo complementare che ben presto passa dal sopportarsi a malapena allo stringere un legame di forte amicizia, una formula classica che però non risulta mai noiosa. Kawashima, che si presenta a noi come un uomo profondamente turbato dalla guerra e vittima dell’alcolismo, si ritrova presto a dipendere dalla semplice e contagiosa allegria che scaturisce dall’ottimismo di Kadomatsu, la cui bontà spesso si traduce in ingenuità. Questo crea un circolo vizioso: i due continuano ad avere bisogno l’uno dell’altro e a influenzarsi a vicenda, completandosi.

Sia i caratteri dei protagonisti che il modo in cui vengono rappresentati (con uno stile che ricorda il genere bara) rimandano alla carriera precedente dell’autore nella scena del neogay manga. Per quanto Polvere di stelle non rientri in tale categoria, Yamada Sansuke in un’intervista, ha riconosciuto come la relazione di intima amicizia tra i due protagonisti abbia molte caratteristiche in comune con quelle romantiche dei suoi lavori precedenti.

Nella città ora sotto l’occupazione americana, Yamada torna su un argomento a lui caro: la vicenda delle “donne di conforto” del dopoguerra giapponese. Moltissime sono le storie di donne che ci vengono raccontate all’interno del primo volume di Polvere di stelle, soprattutto quelle legate alla Associazione per gli istituti di ricreazione speciale (Tokushu ian shisetsu kyōkai 特殊慰安施設協会, nel manga menzionata con la dicitura inglese Recreation and Amusement Association), la più grande associazione istituita dal governo giapponese che, nella speranza di limitare le violenze sulle donne civili da parte dell’esercito occupante, provvedeva a offrire servizi di prostituzione organizzata.

La RAA viene caratterizzata in modo duplice, a partire dalle storie di coloro che erano forzate con l’inganno a prestare servizio nei locali di intrattenimento, fino ad arrivare a quei piccoli gruppi di donne che, prostituendosi indipendentemente, formavano legami di cameratismo con l’obiettivo comune di guadagnarsi da vivere sotto il giuramento alla RAA.

Un’opera che ha le sue fondamenta in un periodo storico come quello della Seconda guerra mondiale non può evitare di assumere una posizione politica. Per quanto il tono tenda più alla commedia, Yamada esprime una aperta critica della guerra, mostrandoci come questa lasci segni indelebili sulle persone coinvolte in qualsiasi suo aspetto, anche solo tangenziale, alternando a momenti più comici attimi di profonde e intense riflessioni.

Le affermazioni patriottiche di Kadomatsu vengono presentate come l’espressione di ideali ormai falliti, che non hanno portato e non porteranno mai a nulla, mentre Kawashima e con lui altri personaggi secondari mostrano chiaramente i segni delle sofferenze subite, a volte fisici oltre che psicologici, con le quali non tutti riescono a vivere.

L’esercito di occupazione statunitense viene mostrato come una banda di bruti senza morale né rispetto,che abusa dell'inertepaese occupato, a partire dalle donne. Al contempo, a più riprese Yamada denuncia anche le crudeltà commesse dall’esercito giapponese nei territori occupati durante l’espansione imperialista, quasi a voler mostrare ai protagonistiil proprio riflesso di fronte alle atrocità della guerra — quando si passa dal ruolo di carnefice a quello di vittima. Molti sono anche gli esempi di personaggi giapponesi mostrati nella loro amoralità, che, spinti talvolta dalla miseria, talvolta dall’avarizia, talvolta ancora dall’arroganza, si prestano alla truffa e alla violenza senza farsi troppi scrupoli.

Tra una risata e l’altra, il volume, e con esso la serie intera, offrono al lettore anche momenti di shock e genuina tristezza. Yamada, nella sua missione di rappresentare appieno e con la maggiore accuratezza possibile il Giappone postbellico, ha condotto uno studio preciso dei particolari visivi (per esempio, le uniformi militari) utilizzando anche foto d’epoca come base per alcune vignette.
Inoltre, grazie a un lavoro di ricerca che lo ha portato ad intervistare in prima persona membri delle Forze di autodifesa giapponesi, il manga rende in modo ammirevole l’imprevedibilità della vita in anni di miseria materiale e prima ancora morale. La perdita dell’umanità da parte delle persone è ciò che rende possibile per molti andare avanti in tempi pieni di dolore, ma allo stesso tempo è causa di altrettanto male. Polvere di stelle ci mostra la bontà di un uomo come Kadomatsu, bontà che lo rende una preda facile non solo per altri uomini, ma anche, e forse ancor più, per il dolore della perdita, del lutto, della sconfitta; ed è un sentimento contro il quale anche Kawashima, diventato ormai apatico e spento, dovrà scontrarsi nuovamente una volta che la semplicità dell’amico avrà iniziato ad avere effetto su di lui.

Polvere di stelle è un tuffo nel Giappone del secondo dopoguerra, un’opera che fin dal primo volume promette di raccontare storie dolci-amare di rinascita, in una luce grezza e realistica, intrecciando momenti di forte comicità e impudente ironia con momenti che riescono a sorprendere il lettore.

Ai lettori più esperti non sfuggiranno le sfumature queer all’interno della narrazione, ma il coglierle o meno non toglie nulla al piacere della lettura di questo primo volume che, oltre a risultare carico di emozione, si presenta anche come materiale educativo dalla grande accuratezza.

Polvere di stelle tra le nuove uscite di quest’anno in Italia è sicuramente una da non perdere, tra l’altro nella squisita edizione curata da Coconino Press.

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