La cicala dell'ottavo giorno


La cicala dell’ottavo giorno
incontro con Kakuta Mitsuyo

29 ottobre, ore 16:30
Aula Magna della Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione,
Via Filippo Re 8, Bologna
Ingresso libero

La scrittrice Kakuta Mitsuyo incontra gli studenti dei corsi di letteratura giapponese e tutti gli interessati in occasione dell’uscita dell’edizione italiana del suo best-seller Yōkame no semi (La cicala dell’ottavo giorno, trad. Gianluca Coci, Neri Pozza, 2014). Unica tappa italiana oltre a quella di Roma del 28 ottobre, l’autrice sarà ospite dell’ateneo bolognese dove presenterà il romanzo, e dialogherà della sua esperienza come scrittrice con Paola Scrolavezza (Università di Bologna - Associazione Culturale NipPop), Francesca Scotti (scrittrice) e Massimo Soumaré (scrittore e ricercatore indipendente).
La cicala dell’ottavo giorno (2007) è il suo primo romanzo a essere tradotto in italiano e affronta il tema della maternità da un punto di vista inusuale: una donna di nome Kiwako, non riuscendo ad avere figli, decide di rapire una bambina per amarla e allevarla come sua. Dopo quattro anni passati a nascondersi con la piccola presso una comunità religiosa, Kiwako viene rintracciata e arrestata. La bambina, di nome Erina, viene restituita ai suoi genitori biologici, un padre alcolizzato e una madre assente, famiglia con la quale non riuscirà mai ad instaurare un rapporto normale e da cui si distaccherà non appena avrà raggiunto la maggiore età. Dopo essere rimasta incinta di un uomo sposato, realizza che sta seguendo le orme di Kiwako e fa ritorno nei luoghi di quella parte della sua infanzia in cerca della propria identità. Tema molto caro alla scrittrice, ed estremamente attuale nella narrativa giapponese contemporanea, il romanzo mette in discussione e quindi decostruisce la concezione tradizionale di nucleo familiare come luogo privilegiato degli affetti, mostrando come certi legami affettivi, nell’arco della vita di una persona, possano stabilirsi anche al di là di ogni vincolo di sangue o convenzione sociale.
La narrativa di Kakuta si focalizza sui sentimenti umani - l’amore, i rapporti di coppia, i legami familiari - e prende vita grazie a uno stile e un approccio inusuali, a prospettive inconsuete. La vita, la morte, la solitudine, la maternità, l’amicizia… tematiche affatto nuove nella prosa contemporanea, eppure delineate con un tratto solo in apparenza leggero, in realtà profondo e acuminato.

Kakuta Mitsuyo è una delle scrittrici giapponesi contemporanee più prolifiche e conosciute in patria. Ha debuttato nel mondo della letteratura a soli ventitré anni, nel 1990, con il romanzo Kōfukuna yūgi (Un allegro passatempo) per il quale è stata insignita del premio Kaien per scrittori esordienti. Da allora si dedica a tempo pieno alla scrittura e, nell’arco della sua carriera, ha ottenuto diversi e importanti riconoscimenti letterari, fra cui il prestigioso premio Naoki nel 2005 per il romanzo Taigan no kanojo (La donna sull’altra sponda) ed è stata selezionata tre volte come finalista per il premio Akutagawa. Di molte delle sue opere sono state realizzate in Giappone trasposizioni televisive e cinematografiche che hanno ottenuto un grande successo di pubblico. Per il suo riconosciuto ruolo di rilievo nel panorama della letteratura giapponese contemporanea è stata invitata al Salon du livre tenutosi a Parigi nel 2012, dove il Giappone era la nazione ospite.

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