NipPop

Japanese Heels – Intersezioni Cyborg

25 Gennaio 2015
M.me Red

Pensieri, parole, visioni, fragili come i più sottili e slanciati dei tacchi a spillo. Una rubrica firmata M.me Red.

Figura che istintivamente ascriviamo al futuro, il cyborg ci parla invece del presente, della società contemporanea, delle sue trasformazioni, dei sogni che le muovono, delle paure che ne scaturiscono. 

Strumento imprescindibile per l’esplorazione dei nuovi paradigmi della soggettività, amalgama di organico e di tecnologico, confonde i criteri modernisti su cui questa si fonda, nello specifico sessualità e unicità/singolarità. Icona di quel filone delle culture pop del Giappone contemporaneo incentrato sui temi dell’apocalisse, della sopravvivenza, dell’irreversibile perdita dell’innocenza, ci riporta all'inevitabile confronto con il bombardamento atomico e la possibilità reale della distruzione globale in esso implicita, all'esplorazione della natura intrinsecamente ambigua della tecnologia.

 

 

“Cosa significa essere salvi per le persone che vivono nel presente dell’era atomica?” si chiede Hayashi Kyōko (1930-). E ancora, Hara Tamiki (1905-1951):

Questi sono esseri umani

 

Questi sono esseri umani,

Guarda come la bomba li ha trasformati.

Le carni spaventosamente rigonfie,

Uomini e donne un’unica forma.

Ah! Da quell’insieme di pezzi anneriti,

Voci sfuggono dalle labbra gonfie dei visi infiammati:

“Aiuto!”.

Parole fragili, silenziose.

Questi sono esseri umani,

I volti di esseri umani.

 

 

Il corpo di chi è sopravvissuto al bombardamento atomico, il corpo hibakusha è un corpo lacerato, esposto, improvvisamente permeabile alla contaminazione, alla metamorfosi. Comunque ibrido. Come il cyborg, biotico e meccanico, soggetto che non può esperirsi e percepirsi come “uno”, ma nemmeno può considerarsi “duplice”, anche soltanto perché quei confini, una volta scardinati, non possono essere rifissati.

 

 

Simbolo di una ‘umanità liquida’, prepotentemente sessuata laddove in scena è un corpo di donna. Femminizzazione/inferiorizzazione dell'Altro? Ulteriore, estremo esito di una società sessista che rifiuta di fluidificarsi? Forse. Ma Donna Haraway nel suo Cyborg Manifesto (1985) provocatoriamente ci invita a uno sguardo diverso.

“Le immagini cyborg possono indicarci una via di uscita dal labirinto di dualismi attraverso i quali abbiamo spiegato a noi stessi i nostri corpi e i nostri strumenti. Questo è il sogno non di un linguaggio comune, ma di una potente eteroglossia infedele. Significa costruire e distruggere allo stesso tempo macchine, identità, categorie, relazioni, storie spaziali. Anche se entrambe sono intrecciate nella danza a spirale, preferisco essere cyborg che dea.”

Perché no?

 

OPENING DI GHOST IN THE SHELL: INNOCENCE

 
Iscriviti alla nostra Newsletter!

Oltre a rimanere aggiornato sui nostri eventi e le nostre attività, riceverai anche l'accesso a contenuti esclusivi!

Marketing a cura di

Prossimi eventi

Articoli recenti

“Una ragazza alla moda” compie 50 anni!

Nel 1975, sulle pagine della rivista Shōjo Friend di Kodansha, faceva il suo debutto una delle opere più amate e rivoluzionarie dello shōjo manga: Haikara-san ga Tōru, tradotto in Italia come Una ragazza alla moda. Oggi, cinquant’anni dopo, Star Comics celebra il mezzo secolo di questo capolavoro firmato da Waki Yamato con una nuova edizione celebrativa. Una riedizione che non è solo un omaggio a un manga intramontabile, ma anche una riscoperta culturale, storica ed estetica di un’opera che ha lasciato un segno indelebile nel panorama del fumetto giapponese e nell’immaginario di intere generazioni.

Leggi tutto

Un’amicizia inusuale ma necessaria – “One Room Angel” di Harada

One Room Angel è l’ultimo manga di Harada pubblicato dalla casa editrice Shodensha nel 2019. In italiano viene pubblicato dalla Star Comics nel 2021, sorprendendo i lettori della mangaka con una storia diversa rispetto alla sua produzione precedente. Con l’opera, Harada si distacca dal genere dei boy’s love – con cui ha raggiunto il successo – per spostare l’attenzione verso aspetti meno romantici, ma non per questo meno intimi, della vita dei personaggi di cui narra.

Leggi tutto

Mascotte design: il mondo delle delle mascotte giapponesi

In Giappone non c’è stazione ferroviaria, evento locale o spot turistico che non sia popolato da almeno una mascotte. Buffe, adorabili, a volte stranamente inquietanti, le Yuru-Kyara (o Yuru-Chara, ゆるキャラ) sono diventate un simbolo della cultura pop giapponese. Ma cosa sono esattamente queste mascotte? E soprattutto, perché i giapponesi le amano così tanto?

Leggi tutto