NipPop

L’ora degli Yo-kai – Nekomata

15 Luglio 2015
Davide Maggio

Una rubrica firmata da Davide Maggio per trasportarci nel magico mondo del folklore!

Non potevamo partire che da lui, dalla mascotte per eccellenza della serie: Jibanyan!

 

 

Benché il nome Jibanyan derivi da un portmonteau di jibakurei 地縛霊 (il nome giapponese dato agli spiriti che rimangono legati a un determinato luogo) e nyan (l'onomatopea giapponese per il miagolio dei gatti), lo Yo-kai è in realtà ispirato alla figura del nekomata, il gatto a due code.

Originariamente, il nome veniva trascritto 猫また, come dimostra ad esempio la raffigurazione presente all'interno dello Hyakkai Zukan di Sawaki Sūshi. Questo, però, ha portato a delle difficoltà nelle prime interpretazioni etimologiche: infatti, mentre neko veniva trascritto in kanji (猫), a indicare che si parlava proprio di un gatto, mata (また) veniva rappresentato soltanto foneticamente, utilizzando il sillabario hiragana.Solo successivamente si sono iniziate a trovare trascrizioni alternative, come 猫股 o 猫又 (entrambi leggibili come nekomata) e si è potuto avere la certezza che mata si riferisse alle code dello yōkai: 股 indica una biforcazione (ad esempio nel corso di un fiume o nei rami di un albero), mentre 又 letteralmente significa “di nuovo” e suggerisce in questo caso l'idea di una ripetizione, quella della coda appunto.Storicamente parlando, sebbene la figura del nekomata come è conosciuto adesso sia nata durante il periodo Edo, non si può ignorare il fatto che già Yoshida Kenkō ne parlava nel suo Tsurezugusa di epoca Kamakura, descrivendolo come una creatura feroce (senza però niente di soprannaturale) che attaccava gli umani per cibarsene.

Durante la metà del periodo Edo, invece, il Nekomata è diventato una creatura meno selvaggia: da allora si narra, infatti, che questi spiriti nascano da gatti anziani che hanno passato molto tempo all'interno della stessa casa. Al momento del mutamento in Yōkai la loro coda si dividerebbe in due e le creature otterrebbero poteri straordinari come il controllo del fuoco o la capacità di utilizzare il linguaggio umano.

 

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Oltre a rimanere aggiornato sui nostri eventi e le nostre attività, riceverai anche l'accesso a contenuti esclusivi!

Marketing a cura di

Prossimi eventi

Articoli recenti

NipPop x FEFF27: “Dollhouse”

Come si fa a fare un film horror dopo una carriera trentennale di sole commedie? Questa è la domanda che critica e pubblico si sono posti quando Yaguchi Shinobu, noto regista giapponese, ha sorpreso tutti al Far East Film Festival di Udine quest’anno portando alla kermesse Dollhouse in anteprima mondiale. In questa storia di bambole possedute le risate sono sostituite da (forse troppi) jumpscare, ma comunque propone idee e suggestioni interessanti.

Leggi tutto

NipPop x FEFF27: “The Great Yōkai War” (2005) e “The Great Yōkai War: Guardians” (2021)

La cinematografia giapponese ha sin dagli albori un rapporto vivo e multisfaccettato con la tradizione folklorica, intesa non solo come raccolta di narrazioni arcaiche, ma come corpo simbolico capace di essere modulato e reinterpretato alla luce delle tensioni sociali e culturali contemporanee. In questa prospettiva si collocano The Great Yōkai War (2005) e The Great Yōkai War: Guardians (2021), due opere realizzate da Miike Takashi, regista caleidoscopico la cui produzione è impossibile da collocare in un singolo genere.

Leggi tutto

NipPop X FEFF27 – “Rewrite”

Rewrite, presentato alla 27esima edizione del Far East Film Festival in prima mondiale, segna il ritorno di Matsui Daigo a Udine tredici anni dopo il suo debutto con Afro Tanaka e lo fa con il suo primo – riuscitissimo – tentativo di incursione nella fantascienza. In Giappone il film è atteso nelle sale a luglio 2025.  Matsui Daigo e Ueda Makoto, sceneggiatore di film come Summer Time Machine Blues (2005) o Beyond The Infinite Two Minutes (2020), si cimentano in un’impresa non semplice, ovvero quella di riscrivere e riproporre un tema che si trova già saturo nei drammi romantici giapponesi: i viaggi nel tempo. E ci riescono, creando un prodotto che si dimostra equilibrato, ironico e profondo.

Leggi tutto