One Room Angel è l’ultimo manga di Harada pubblicato dalla casa editrice Shodensha nel 2019. In italiano viene pubblicato dalla Star Comics nel 2021, sorprendendo i lettori della mangaka con una storia diversa rispetto alla sua produzione precedente. Con l’opera, Harada si distacca dal genere dei boy’s love – con cui ha raggiunto il successo – per spostare l’attenzione verso aspetti meno romantici, ma non per questo meno intimi, della vita dei personaggi di cui narra.
La storia racconta di Koki, un uomo di trent’anni insoddisfatto di sé stesso e della propria vita, ma privo di qualsiasi forza per migliorare la situazione in cui si trova. Un giorno è però costretto a cambiare mentalità quando rimane coinvolto in una lite e viene ferito gravemente. Nei momenti prossimi alla sua morte, l’uomo vede un angelo cadere dal cielo, e si sente riportato in vita da questa visione. Ciò che però non si aspetta tornando a casa dall’ospedale qualche giorno dopo è di trovare quello stesso angelo nella propria casa. Questo inaspettato ospite non solo si è ferito a un’ala ed è incapace di tornare in paradiso, ma è anche un angelo molto più maleducato della norma, incline all’egoismo e ad insulti infantili. Da questo incontro i due protagonisti inizieranno a vivere insieme mentre cercano modi per aiutare l’angelo a tornare in cielo, affrontando al contempo aspetti del loro passato che non sono mai riusciti a superare.
Durante lo sviluppo della storia vengono svelati aspetti delle vite dei due protagonisti che li portano a interrogarsi sulla propria situazione: l’angelo è veramente una creatura divina, o si tratta in realtà di un’anima terrena che non riesce a passare oltre? Per quale motivo Koki è l’unico capace di vederlo? La condizione peculiare in cui i due protagonisti si trovano sembra sgretolarsi dopo la scoperta dell’identità dell’angelo: un ragazzino che, vittima di bullismo ed emarginazione da parte dei compagni di classe, era arrivato al suicidio. Mostrando la realtà dei fatti, si svelano cicatrici che minacciano di segnare i due ragazzi per sempre. Solo grazie all’ amicizia che si instaura tra i due, nata lentamente e non senza intoppi, Koki e l’angelo riescono ad affrontare i propri demoni ed a uscirne pressoché illesi.

L’amicizia dei protagonisti è centrale nell’opera. Alcuni dialoghi sembrano suggerire sottilmente che si possa trattare di qualcosa di più, e il background dell’autrice incoraggerebbe questa ipotesi; se non fosse per l’età dei protagonisti – un uomo di trent’anni ed un ragazzino delle medie. Tale aspetto rende problematica la visione di un possibile coinvolgimento romantico, soprattutto perché nel manga esso non viene trattato approfonditamente. Se si evita di presentare le conseguenze naturali di un rapporto del genere, legate al naturale squilibrio di potere interno alla coppia e al conseguente dubbio consenso da parte del ragazzo più giovane, si rischia di normalizzare relazioni poco etiche associandole alla comunità queer. Pertanto, è preferibile vedere i pochi suggerimenti sessuali presenti nell’opera come un cenno che l’autrice fa ai propri fan, facendo riferimento al genere che l’ha resa celebre come mangaka. Adottando una lettura che separa One Room Angel dal genere dei BL, è possibile studiare il rapporto tra i due protagonisti all’interno dell’ambito familiare, ricreando un concetto di “famiglia logica” che non dipende da legami di sangue, ma che spesso si rivela più forte. In questa visione, l’angelo sembra trovare conforto nella protezione di Koki, che vede come un modello da seguire. Koki, d’altrocanto, trova uno scopo nella propria vita solo quando deve assumersi la responsabilità di qualcuno di più giovane, liberandosi così dal proprio nichilismo esistenzialista e optando per un approccio più pragmatico e più sensibile nella sua semplicità.
L’opera propone in maniera organica e graduale temi molto delicati, quali il suicidio e l’emarginazione, portando i due protagonisti a scavare nella propria memoria in modo da comprendere meglio sé stessi e riuscire così a voltare pagina. Solo grazie a questo loro sforzo i due riescono alla fine a superare i propri traumi, lasciando l’audience con un finale dolce ma allo stesso tempo segnato da una malinconia amara. Questa risoluzione è elogiabile nel suo rifiuto di strumenti che, pur essendo spesso adoperati, renderebbero la storia banale se non superficiale. Evitando grandi colpi di scena o happy-ending inverosimili, questo manga rappresenta una realtà che viene scoperta strato dopo strato, e che colpisce non grazie allo stupore, ma al proprio intenso realismo.

È inoltre fondamentale parlare dei disegni presenti in One Room Angel. Essi riescono, nella loro delicatezza ed estetica quasi onirica, a rappresentare lo spettro dei sentimenti espressi dai protagonisti. Si passa infatti da rappresentazioni del quotidiano, a visioni sfumate e incerte perché emotivamente intense, come l’iconico incontro tra i due protagonisti. Grazie a questo equilibrio l’audience viene portata a farsi domande sul significato di scene che, disegnate diversamente, sarebbero potute passare inosservate.
L’opera vanta quindi una visione artistica ben formata, coinvolgendo il pubblico con la propria sensibilità e realismo emotivo. L’autrice, distaccandosi dal genere che l’ha resa celebre, riesce nell’intento di narrare una vicenda più complessa e distante dal quotidiano, creando un’opera coinvolgente per un pubblico più ampio.