Una rubrica tutta dedicata al visual kei a cura di Stefania Viol.
Nello scorso appuntamento della rubrica di NipPop dedicata al visual kei abbiamo dato uno sguardo generale al fandom di questo filone musicale; questa volta andremo ad analizzare nel dettaglio una tipologie specifica di fan, talmente tipica da esserne diventata il volto più noto: le cosplay shōjo, letteralmente “ragazze cosplay”. Come è nato il cosplay? E cosa spinge i fan a farlo?
Una rubrica tutta dedicata al visual kei , a cura di Stefania Viol.
Il fandom giapponese del visual kei presenta delle peculiarità proprie al fenomeno che difficilmente si ritrovano all'interno di altri generi musicali. Infatti, oltre al fan ordinario, cioè quello che non va oltre il normale ciclo di consumo del prodotto musicale e delle attività a esso connesse, solitamente si incontrano altre tre tipologie: il giji renai taipu 擬似恋愛タイプ, l'otaku おたくe il naritai zoku なりたい族. Il giji renai taipu, letteralmente “tipologia pseudo-amore”, indica una cerchia di fan che provano un sentimento vicino all'amore nei confronti dei musicisti, che saltuariamente sfocia in episodi di oikake 追いかけ (stalking) e nel fenomeno delle grupie.
Una rubrica tutta dedicata al visual kei, a cura di Stefania Viol.
Nel mondo del visual kei, una delle band al centro dell’attenzione al momento sono gli X JAPAN, la band da molti considerata la fondatrice del movimento.
Una rubrica tutta dedicata al visual kei, a cura di Stefania Viol.
Il visual kei è un movimento nato nell’ambito del rock giapponese che punta all'enfatizzazione della propria musica tramite l'aggiunta di un forte impatto visivo, “in altre parole, un'espressione corporale costruita intenzionalmente tramite il trucco e i costumi”.
Una rubrica tutta dedicata al visual kei, a cura di Stefania Viol.
Con l’ingresso nel nuovo millennio, la diffusione di internet e il boom internazionale di manga e anime, il visual kei ha cominciato a guadagnarsi una certa popolarità all’estero.
Una rubrica tutta dedicata al visual kei, a cura di Stefania Viol.
Il visual kei è conosciuto in tutto il mondo per essere un fenomeno peculiare della scena musicale giapponese, nato tra la metà e la fine degli anni ‘80. Per quanto questo tratto di giapponesità venga enfatizzato, spesso oltre misura, dai media internazionali, non si può non riconoscerne l’unicità: non vi sono esempi significativi di altri movimenti che condividono la varietà e l’estetica trasgressiva che caratterizzano questo fenomeno. Ma dove affonda le sue radici?
Una rubrica tutta dedicata al visual kei, a cura di Stefania Viol.
Il visual kei ヴィジュアル系 è un filone nato intorno alla fine degli anni ’80 nell’ambito underground della musica rock e heavy metal giapponese. Il termine è formato da vijuaru ヴィジュアル, trascrizione nel sillabario fonetico giapponese katakana dell’aggettivo inglese “visual” a indicare l’impatto visivo, e il suffisso giapponese kei系, molto utilizzato per indicare degli individui che appartengono a un determinato gruppo sottoculturale giovanile aderente a uno stile estetico distintivo: letteralmente “persone dall’impatto visivo”.