L’amore tra giovani donne e la nascita della cultura shōjo: Storie di fiori di Yoshiya Nobuko


Dalla penna di una delle pioniere della letteratura per ragazze e della cultura shōjo, diciotto affascinanti racconti che ritraggono amicizie e amori fra giovani donne, tradotti per la prima volta in italiano da Paola Scrolavezza.

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NipPopBookClub: La notte dimenticata dagli angeli


Il crimine è una crepa, un vuoto di moralità e valori che permette di illuminare, come in un flash, gli aspetti profondi della realtà, ha dichiarato Kirino Natsuo, la regina del noir giapponese, qualche anno fa in un’intervista. 

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Introducendo un’introduzione: To the Digital Observer di Giacomo Calorio


Il nuovo saggio del critico e traduttore Giacomo Calorio affronta una difficile sfida: ricostruire i processi di digitalizzazione e internazionalizzazione che hanno reso la cultura pop del Giappone emblema del soft power e il suo cinema un asset stranamente secondario in quest’opera di diffusione. Concentrandosi su questioni tecniche e di fruizione, e grazie ai numerosi riferimenti - inaspettati in un saggio dalle dimensioni ridotte -, To the Digital Observer ridà centralità al cinema nel suo ruolo di strumento di analisi della cultura popolare nipponica e mette in prospettiva le retoriche e le pratiche che la interessano, fornendo notevoli spunti ai futuri ricercatori.

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NipPop Book Club: L’uomo che voleva uccidermi


Il 2020 si prospetta un anno ricco di eventi per NipPop e non potevamo che inaugurare al meglio il nostro nuovo programma di attività se non insieme ai fedeli partecipanti del NipPop Book Club. Mercoledì 12 febbraio l’incontro si è incentrato sull’autore contemporaneo Yoshida Shūichi e sul suo romanzo noir L’uomo che voleva uccidermi.

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37 Seconds: ritratto di una società “imperfetta”


37 secondi sono bastati per segnare irrimediabilmente la vita di Yuma. Nonostante le avversità che la vita pone sul suo cammino, Yuma non è disposta a rinunciare ai propri sogni, ritrovandosi a compiere un curioso viaggio alla (ri)scoperta di se stessa e della propria libertà. Presentato al Berlin Film Festival e al Tribeca Film Festival, 37 Seconds è distribuito a livello internazionale da Netflix.

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Sex education: Feticismo tra cross-dressing e tentai


Sex education, ormai nota serie televisiva della OTT Netflix, presenta, attraverso il format del comedy-drama, la vita di un gruppo di liceali alle prese con problemi sessuali. Il protagonista Otis decide di offrire, in cambio di un compenso, delle consulenze sessuali considerando le conoscenze di cui dispone per via di sua madre, una sessuologa (interpretata da Gillian Anderson) che cerca di affermarsi nel campo dopo il divorzio. Alcuni personaggi sono caratterizzati da vari feticismi o da problemi legati alla propria sessualitá, e uno di questi costituisce un caso molto interessante per il collegamento diretto con due specifiche pop culture erotiche giapponesi, il crossdressing alieno e il più ambiguo tentacle sex.

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NipPop intervista Daniela Travaglini: La voce di Kurihara Sadako


In occasione della pubblicazione del volume di Kurihara Sadako, una preziosa selezione di poesie a verso libero composte tra il 1941 e il 1983 e di saggi scritti a partire dagli anni Sessanta, e dedicati alla dolorosa esperienza del bombardamento atomico, abbiamo incontrato la curatrice e traduttrice, Daniela Travaglini.

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La voce di Kurihara Sadako: i ciliegi di Hiroshima e la poetica della bomba atomica.


6 agosto 1945. È una data rimasta impressa nella storia. Un evento drammatico ha scosso l’umanità, lasciando tracce indelebili. La bomba atomica si avventa sul Giappone, spazzando via la città di Hiroshima, il 9 agosto è la volta di Nagasaki. 

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Quel che affidiamo al vento: Laura Imai Messina in Salaborsa


Martedì 28 gennaio la scrittrice e blogger Laura Imai Messina ha dialogato con Paola Scrolavezza, presentando il suo ultimo romanzo Quel che affidiamo al vento in Salaborsa. Il romanzo, delicato ed emozionale, affronta il dolore della perdita con raro rispetto. 

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Murakami Ryū e il valore metaforico del cibo


Identità in bilico, perse, smarrite sullo sfondo di una Tokyo che non dorme mai. Corpi apparentemente fatti di carne, di sangue dal colore “nero, non rosso, proprio come la salsa di soia in cui si intinge il sashimi”, autentiche imitazioni di esseri umani. Queste sono le figure protagoniste di Tokyo Soup, pubblicato nel 1997 ed edito in Italia nel 2006, un romanzo pulp, malato, brutale.

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