NipPop Book Club: La strana storia dell'isola panorama


Mercoledì 16 ottobre si è tenuto il primo attesissimo incontro di NipPop book club. Al centro dell’evento e delle discussioni colui che è considerato il padre della detective fiction giapponese: Edogawa Ranpo e la sua affascinante opera La strana storia dell’isola Panorama.

Il book club di NipPop
Nella piacevole atmosfera conviviale de La Confraternita dell’uva si è svolta questa serata dedicata al piacere della lettura e della compagnia. Il primo book club targato NipPop nasce con l’obiettivo non solo di avvicinare gli appassionati di letteratura alla narrativa giapponese, ma anche di creare un momento di dialogo durante la quale condividere opinioni, riflessioni e critiche. Ad inaugurare questo ciclo di sei incontri c’era Paola Scrolavezza, docente di letteratura giapponese presso l’Università di Bologna e curatrice di NipPop, che in compagnia dei partecipanti ha discusso di noir giapponese.

Il noir giapponese
Sin dalla fine dell’Ottocento, quando sui giornali vennero pubblicati a puntate i primi racconti polizieschi di Edgar Allan Poe e successivamente di Arthur Conan Doyle, la detective fiction ha sempre goduto di un grandissimo successo in Giappone, e proprio i lavori di questi scrittori hanno fornito l’ispirazione per la nascita di una vera e propria narrativa di indagine giapponese.
Se inizialmente i primi esperimenti di tantei shōsetsu, traduzione letterale di detective novel, furono semplici adattamenti dei modelli occidentali, in seguito il noir giapponese troverà una sua dimensione personale e svilupperà storie originali nelle quali gli elementi di mistery, horror e suspense già presenti nella letteratura del passato, si mescoleranno con componenti innovative come l’indagine psicologica, il feticismo e il sadomasochismo.

Il padre del romanzo poliziesco
Non a caso la scelta dell’autore che ha inaugurato il NipPop book club è ricaduta su Edogawa Ranpo: Edogawa infatti non solo è riconosciuto come il padre del moderno noir giapponese, ma è anche uno degli autori di romanzi polizieschi più famosi e amati nel Sol Levante.
I suoi racconti attraggono da sempre i lettori per l’incredibile capacità di trasportare la mente in luoghi intessuti d’ombra e di meraviglia, all’interno dei quali si muovono personaggi pericolosi e ambigui, caratterizzati da insolite perversioni e ossessioni. Non sempre le sue storie si sviluppano attorno a un delitto, poiché lo scrittore preferisce focalizzare l’attenzione sulla psicologia dei personaggi e accompagnare chi legge in un viaggio sensoriale nel mistero. Con il suo stile elegante e ritmato Edogawa Ranpo riesce a creare una narrazione coinvolgente: nella quale il quotidiano viene messo da parte per lasciare spazio ad anomalie, devianze e crimini che sono espressione di un senso di inadeguatezza nei confronti delle aspettative della società.

Un romanzo sui generis
La strana storia dell’isola Panorama è un romanzo noir sui generis, e il piacere della lettura non deriva tanto dalla risoluzione del caso delittuoso, ma dal percorso compiuto dal protagonista – nel libro è il colpevole di una serie di crimini, un dettaglio questo del quale il lettore viene informato fin dalle prime pagine – nella realizzazione del suo più grande sogno.
In Giappone il romanzo, pubblicato nel 1926, rappresenta una delle manifestazioni più alte dell’estetica dell’ero guro nonsensu, una corrente artistica dei primi decenni del Novecento che coinvolse cinema, arte e letteratura. Ero indica l’erotismo; guro sta per grottesco e rappresenta il bizzarro e l’aberrante; nonsensu si riferisce a ciò che è senza senso, distante dalla realtà o distorto. Il libro si fa portavoce di queste tematiche con le sue atmosfere sensuali, le situazioni assurde e le descrizioni di panorami onirici e utopici.
In Italia La strana storia dell’isola Panorama è tradotta da Alberto Zanonato e pubblicata da Marsilio, edizione 2019. Esiste inoltre la versione manga di Suehiro Maruo, tradotta da Dario Sevieri ed edita da Coconino Press, purtroppo attualmente fuori stampa.

Il sogno di un paradiso terrestre
Il romanzo inizia con l’introduzione della remota e piccola isola di Panorama, un pezzo di terra abbandonato nell’oceano Pacifico che non presenta particolari qualità degne di nota, ma che in seguito sarà oggetto di trasformazioni che la renderanno più interessante. Artefice di questi cambiamenti è Hitomi Hirosuke, uno squattrinato scrittore di Tokyo che vive di espedienti e sogna di creare il suo personale paradiso terrestre.
Questa sua utopia diventa improvvisamente possibile quando viene a sapere della morte di un suo vecchio compagno di università - tale era Komoda Genzaburo, il ricco erede di una facoltosa famiglia di provincia – con cui il protagonista condivide una straordinaria somiglianza fisica che o induce a pianificare di sostituirsi al defunto per sfruttarne le fortune. La macchinazione ha successo e convince tutti che sia stato vittima di una sepoltura prematura, un errore comune nei casi di epilessia, di cui il vero Komoda era affetto.

Mondi illusori in cui niente sembra reale
In seguito Hirosuke porterà avanti il suo piano e sull’isola Panorama cercherà di realizzare le sue visioni oniriche. La fantasia e il sogno diventano forze trasformative che muteranno l’aspetto dell’isola e offuscheranno la mente del protagonista, portandolo a macchiarsi di una sequenza di crimini senza alcun pentimento.
Durante la serata i partecipanti al book club hanno condiviso la loro personale reazione al viaggio di Hirosuke. Per alcuni è stato davvero molto interessante immergersi pagina dopo pagina nella psiche di quest’uomo deviato e ossessionato da un sogno, mentre ad altri la fissazione del protagonista è parsa quasi triste, per il modo in cui guida il personaggio verso azioni riprovevoli e criminali.

Alcuni degli ospiti hanno parlato di come sono stati colpiti dalla descrizione dei panorami creati sull’isola: scenari meravigliosi che sembrano reali, ma che sono di fatto illusioni frutto di giochi di specchi e proporzioni. Sono descrizioni che hanno destato un senso di fascinazione durante la lettura, ma anche di inquietudine. Si capisce da queste reazioni come Edogawa Ranpo sia un maestro indiscusso nel suscitare nel lettore sensazioni in cui si alternano la paura, il disagio e il piacere, un mix che comunque attrae.

L’incontro si è concluso con un promemoria per il secondo appuntamento del NipPop book club: giovedì 14 Novembre, in compagnia di Tanizaki Jun’ichirō e il suo romanzo Nero su bianco, sempre a La Confraternita dell’uva.

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