Da recenti rivelazioni in Dragon Ball Super, la serie animata sulle avventure dei famosi guerrieri saiyan, ora in onda in Giappone, ideata e disegnata dallo stesso Akira Toriyama creatore del manga originale, si apprende che Goku non avrebbe mai dato un bacio.
Siamo sinceri: forse mai come in questi anni risulta fondamentale l'esistenza di una sorta di animazione d'autore. In effetti, nel panorama anime degli ultimi anni, popolato da timide liceali e prosperose tsundere con smanie di potere, nonché troppo spesso schiavo di un fanservice eccessivamente insistente, le opere in grado di inventare nuovi paradigmi artistici che si discostino da un sentiero già così profondamente tracciato risultano estremamente preziose.
Dall’editore italiano Star Comics:
Nell’Inghilterra del XV secolo, lo scontro tra le due dinastie in lotta per il trono sconquassa il regno. Sullo scenario della Guerra delle Due Rose che vede contrapporsi i casati di York e di Lancaster, rispettivamente rappresentati da una rosa bianca e una rossa, si svolgono le vicende di Richard, giovane rampollo della famiglia York…
Due mondi diversi, due persone diverse. Questi sono i protagonisti di Kimi no na wa (君の名は, “Il tuo nome”), l’ultimo film del regista giapponese Shinkai Makoto 新海 誠.
Ed eccoci qui per parlare di Haikyū – l’asso del volley…ah no scusate, abbiamo sbagliato articolo. Beh, in verità siamo qui per parlarvi di un’opera della stessa autrice di Haikyū, Haruichi Furudate. Anzi, parleremo proprio del suo primo lavoro, serializzato sulla famosissima rivista Shōnen Jump nel 2010: Kiben Gakuha, Yotsuya-senpai no Kaidan (in italiano Il Diario Oscuro, letteralmente Le storie dell'orrore di Yotsuya-senpai). Non esattamente la stessa atmosfera di Haikyū: questo infatti è un manga thriller-horror a tema scolastico. E, a mio avviso, uno dei migliori.
Con questa recensione non abbiamo intenzione di portarvi in mondi fatati popolati da strane creature, non vogliamo parlarvi di ragazze magiche che combattono streghe cattive né di supereroi che combattono il male per salvare il pianeta. Questa è la nostra recensione di Gen di Hiroshima (Hadashi no Gen はだしのゲン, Lett: Gen dai piedi scalzi). Per chi di voi ha letto o ha idea di cosa sia questo “mostro” sa bene che non è certo facile parlarne a un livello critico, e nemmeno puramente personale. Il manga è terribile, disturbante, orrendo. Affascinante e crudelmente reale. Pubblicato inizialmente in Giappone in 10 volumi tra il 1973 è il 1987, è un racconto semi-autobiografico firmato da Keiji Nakazawa, un hibakusha (被爆者), un sopravvissuto.
Le temperature estive vi stanno uccidendo? Vi sciogliete sul divano come ghiaccioli al sole?
Noi di NipPop abbiamo una soluzione per superare indenni questo torrido agosto: munitevi di ventilatore e ghiaccioli e immergetevi nelle limpide acque di questi anime rinfrescanti!
Se si dovesse eleggere il trend più popolare in Giappone nel 2016, Osomatsu-san (おそ松さん) trionferebbe sicuramente.
Sui social network nipponici infartti negli scorsi mesi non si è parlato d’altro che della nuova serie anime di venticinque episodi sequel del manga Osomatsu-kun di Akatsuka Fujio, datata al periodo Shōwa. Già negli anni sessanta il manga aveva ispirato una serie anime che sarebbe terminata dopo due stagioni, per un totale di ben 148 episodi. A ventisette anni dalla trasmissione dell’ultimo episodio, nell’ottobre del 2015 lo Studio Pierrot decide di far rivivere i sei gemelli Matsuno sugli schermi delle tv nazionali. I fratelli Osomatsu, Choromatsu, Karamatsu, Ichimatsu, Jūshimatsu e Todomatsu non sono più i bambini della storica serie ma adulti disoccupati, vergini e senza prospettive, in altre parole dei neet.
Murakami Takashi, Il cane che guarda le stelle (Hoshi Mamoru Inu)
Futabasha Publishers Ltd., Tokyo (2008)
Traduzione italiana di Marco Franca per Edizioni BD srl, Milano.
Sei un “cane che guarda le stelle”. Con “guardare” intendo “continuare a fissarle”. Quindi un cane che osserva tutto il tempo con brama quelle stelle che non potrà mai avere. È un’espressione idiomatica che indica le persone che puntano troppo in alto. È inutile continuare solo ad osservare ciò che non si può avere.
In un Giappone futuristico dove androidi e umani vivono e lavorano fianco a fianco, troviamo Hideki, giovane studente universitario, la cui routine ruota fra fidanzata, studio e lavoretto part-time. A sconvolgergli l'esistenza è un bellissimo androide dalle fattezze femminili che il ragazzo trova fra la spazzatura, in uno stato di semi incoscienza (o forse sarebbe più corretto dire in "standby").
Il manga A Silent Voice (Koe no katachi, la froma della voce) di Yoshitoki Ōima, serializzato in Giappone da agosto 2013 a novembre 2014 sulla rivista Weekly Shōnen Magazine grazie al supporto della Federazione Nipponica dei Sordi, conta in totale sette volumi ed è stato pubblicato in Italia da Star Comics.
Tra i grandi ospiti presenti quest’anno al Lucca Comics & Games, uno dei nomi (giapponesi) di spicco è sicuramente quello di Shintaro Kago.
Il 2016, secondo lo zodiaco cinese, sarà l’anno della scimmia, il segno della vitalità e della grinta. Se pensiamo a un personaggio pieno di energie e collegabile alle scimmie viene subito in mente Gokū, protagonista di Dragon Ball.