Drinks in Japan: guida per la sopravvivenza

L’afa estiva sta prosciugando tutte le energie, non lasciando scampo a nessuno. Per superare questo periodo non c’è altro modo che munirsi di climatizzatore e bibite ghiacciate, ma consolatevi perché i giapponesi non se la passano certo meglio di noi. Il Giappone ogni estate è oppresso da un clima caldo-umido che spinge la popolazione a rifornirsi di una vasta gamma di bevande rinfrescanti.

Chiunque abbia mai visitato il Paese del Sol Levante avrà sicuramente notato delle presenze rassicuranti in ogni angolo del paese. Sto parlando delle jidō hanbaiki (自動販売機), i distributori automatici di bibite. Queste macchine contengono moltissime tipologie di prodotti e variano da zona a zona. Oltre alla classica Coca Cola, agli energy drink e ai caffè freddi ci sono bevande che in Italia sono purtroppo difficili da reperire.

Calpis

Arrivato sul mercato per la prima volta nel 1919, il Calpis (カルピス) è tuttora un classico tra le bibite giapponesi. Il sapore è simile a quello dello yogurt dato che è ottenuto dalla fermentazione lattica. Attualmente sono in commercio anche delle varianti alla frutta. Il suo gusto acidulo lo rende ottimo per le calde giornate estive e per chi cerca un prodotto fresco e semplice.

Mugicha

Nonostante il tè verde sia nel mondo l’emblema del Sol Levante, molti giapponesi preferiscono il mugicha (麦茶), il tè all’orzo. Il leggero sapore di caffè lo rende molto popolare in estate. La maggior parte dei distributori automatici ne è fornito quindi non avrete problemi ad assaggiarlo.

Welch’s grape 100

L’uva è tra i frutti più amati in Giappone. A questo gusto esistono tantissime bevande diverse (per esempio la Welch’s Grape 100), caramelle e snack di vario genere. Tra le bibite, quelle contenenti la gelatina a pezzi sono tra le più amate tanto che trovarle nei distributori, a volte, diventa un’impresa.

Dopo questa capatina alle jidō hanbaiki, possiamo proseguire verso nuove mete di freschezza.

Ramune

Se vi capiterà di partecipare a un festival estivo niente è più iconico di una Ramune (ラムネ) appena stappata! Amata da grandi e piccini, questa bevanda dal gusto simile alla soda, è stata prodotta per la prima volta nel 1876 dallo scozzese Alexander Cameron Sim. La forma insolita della bottiglia e la biglia al suo interno la rendono un must della cultura giapponese.

Bubble tea

Composto generalmente da tè e perle di tapioca, questo particolare drink è molto in voga tra i giovani. Nonostante sia una bevanda di origine taiwanese, il Bubble tea è apprezzato in tutta Asia. Grazie alla vasta scelta di abbinamenti, questa bibita nata negli anni ottanta accontenta ogni tipo di palato. La mia combinazione preferita è quella con il latte di cocco che conferisce una meravigliosa nota dolce.

Melon soda

Se sappia veramente di melone o no rimane tuttora un mistero per me. Quando l’ho ordinata per curiosità in un McDonald’s a Tokyo, sono rimasta letteralmente sconvolta dal suo colore verde acceso. Mi stavo già pentendo del mio acquisto quando ho raccolto un po’ di coraggio e ne ho bevuto un sorso. In quel momento la melon soda è diventata la mia bevanda gassata preferita. In tanti locali la servono al cliente compresa di una pallina di gelato sulla sommità, il che la trasforma in un dessert unico.

Ovviamente questi sono solo pochi esempi di quello che può offrire il Giappone in termini di drink. A questo punto non vi resta che partire per verso l’est e provarli tutti!

 
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