“Le vite nascoste dei colori” di Laura Imai Messina


Laura Imai Messina torna con un nuovo imperdibile romanzo, Le vite nascoste dei colori, edito da Einaudi e uscito in Italia a inizio giugno di quest’anno. Un libro emozionante e colorato.

 

La scrittrice, Laura Imai Messina, già conosciuta dai lettori italiani - e non solo - per opere quali Quel che affidiamo al vento (Piemme, 2020) , Tōkyō tutto l’anno – Viaggio sentimentale nella grande metropoli (Einaudi, 2020) e Goro Goro– La pesca della stella, il viaggio di Daruma e altre storie giapponesi  (Salani, 2021), ci regala un altro capolavoro: una nuova e affascinante finestra sulla secolare tradizione giapponese dei colori. Le vite nascoste dei colori è un romanzo che, personalmente, è stato come una pennellata di bianco: come ripartire da un nuovo inizio in un momento buio come quello che stiamo vivendo.

Mio Yoshida è una giovane donna con un dono straordinario: ha la capacità di vedere tutte le sfumature dei colori. Fin da piccola è sempre stata circondata dalle tinture: la sua famiglia, infatti, gestisce, un atelier di kimono nuziali. È proprio qui che Mio apprende le varie tonalità dei colori e che sviluppa il bisogno irrefrenabile di dare un nome a ognuno di essi, un nome che lo contraddistingua dagli altri. Crescendo, questo suo talento la porta a lavorare da Pigment, un negozio di Tōkyo specializzato appunto in pigmenti, dove si occupa di consulenze e tiene anche lezioni sui colori.

Per la ragazza i colori sono tutto, tanto da segnarsi sul suo taccuino bianco di stoffa il nome delle persone che incontra e il loro relativo colore - un modo decisamente unico e geniale per sottolineare l’unicità di ognuno di noi.

L’altro protagonista è Aoi Morioka che, dopo la morte dei genitori, abbandona gli studi e prende in gestione l’agenzia di pompe funebri di famiglia, insieme alla sorella minore Sayaka. Aoi è una persona che trasmette calma e che ha imparato dal padre l’importanza del tempo e dalla madre l’importanza di cogliere la felicità nelle piccole cose. Fin da bambino è molto sensibile ai sentimenti, ma a causa del suo lavoro è diventato cauto nell’esprimerli, tanto da sviluppare un rapporto neutro con la morte - cosa che, tra l’altro, incuriosisce la ragazza. 

Il primo incontro, apparentemente casuale, tra Mio e Aoi è speciale, in quanto entrambi sentono fin da subito una forte e inspiegabile attrazione l’uno verso l’altro. E sorprendentemente in Aoi (che in giapponese significa blu/azzurro) Mio non identifica nessun colore, ed è proprio questo che la affascina di più. Ma al tempo stesso ne è intimorita, in quanto di fronte al giovane uomo si sente sempre fragile e vulnerabile. Viceversa, Aoi trova improvvisamente in Mio la fonte di colore delle sue giornate: adora ascoltare la giovane quando parla dei colori e delle loro storie, e la ama proprio per la sua unicità.

La storia è raccontata in uno stile delicato, che trasmette la tranquillità della vita di tutti i giorni e che, grazie alla capacità narrativa di Laura Imai Messina, è capace anche di regalare un senso di familiarità sia nelle situazioni che nelle ambientazioni. Notevole è la cura nei dettagli, soprattutto nelle descrizioni suggestive di Tōkyō e Kamakura, senza però intaccare la fluidità della narrazione. Interessanti sono i capitoli flashback che l’autrice ha deciso di inserire nel racconto e che ci aiutano a comprendere i lati più intimi e segreti dei protagonisti e degli altri personaggi: ad esempio, la storia del padre e della madre di Mio, Yōsuke e Kaneko, oppure quella della cliente Sara, con le sue adorabili figlie Rui e Alma. Inoltre, gli snodi imprevisti della trama sono ciò che, secondo me, contribuisce a mantenere viva l’attenzione durante la lettura e rendono l’opera ancora più emozionante.

Le vite nascoste dei colori è un libro che avvicina due mondi apparentemente lontani come l’Italia e il Giappone, così come Mio e Aoi. Un testo che descrive le fragilità e le difficoltà della vita, ma che racconta anche l’importanza di accettarsi e accettare la diversità altrui. Un romanzo che fa riflettere molto sul significato della morte e dell’amore e, più in generale, sul significato del tempo e della vita. 

 

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