A NipPop 2018 ritroviamo Tagame Gengoroh (qui in un suo autoritratto), già ospite dell’edizione 2014 con Men’s Liberation, una mostra dedicata alle sue tavole. Principale esponente del manga omoerotico bara, si allontana dal genere di stampo femminile dei boy’s love per presentare un’estetica e una realtà più fisiche e realistiche, riuscendo così a rendere più accessibile il genere alla comunità LGBT.
Si trattava dei pionieri del gekiga, una corrente underground del fumetto giapponese che racchiude in sé lavori di generi e stili molto diversi tra loro: dai drammi storici sulle vicende di samurai e ninja del genere jidaigeki, ai lavori di stampo noir, fino a forme di narrazione vicine al neo-realismo.
La shōjo tsubaki o ragazza delle camelie è spesso rappresentata come una bambina alla quale la povertà e l'assenza dei genitori hanno strappato l'infanzia, costringendola a vendere camelie agli angoli delle strade per sopravvivere. Presente già all'interno dei kaimishibai, racconti del folklore giapponese che si servivano della voce di un narratore e di alcune immagini per illustrare vicende spesso drammatiche, diviene poi protagonista dell'opera di Suehiro Maruo, Midori. La ragazza delle camelie, graphic novel da cui vengono tratti un film d'animazione e un live-action.
Venezia, edito in Italia nel 2017 da Rizzoli Lizard, si propone come ultima eredità di Taniguchi Jirō, artista e fumettista particolarmente apprezzato in Europa e tristemente scomparso lo scorso anno.
Devilman Crybaby è una serie anime originale Netflix in dieci episodi, dove la regia di Yuasa Masaaki reinterpreta il pessimismo e il nichilismo insiti in uno dei più bei lavori di Gō Nagai, approfondendone aspetti chiave, che fanno di questa serie non una semplice trasposizione, ma anche una spietata analisi del mondo contemporaneo.
Ru Kuwahata è un’animatrice giapponese residente negli Stati Uniti, dove, insieme a Max Porter, lavora per la Tiny Inventions, uno studio di animazione di Baltimora.