Nato a Tokyo nel 1958, Inoue Hiroaki 井上博明 è uno dei membri fondatori del famoso studio d’animazione Gainax.
Attivo nell’industria dell’animazione da più di 40 anni, ha iniziato la sua carriera come animatore presso la Tezuka Production, ed ha collaborato con maestri del settore quali Katsuhiro Otomo e Satoshi Kon (come produttore di Perfect Blue).
Tra i suoi tanti lavori ricordiamo Le ali di Honneamise e la serie Tenchi muyō!
È grande fan e sostenitore della Science Fiction, e molto attivo anche nel fandom del genere. 

Gli appuntamenti di Inoue Hiroaki a NipPop 2017:

VENERDÌ 26 MAGGIO

SALA BIAGI

10:30 – 12:00      Inoue Hiroaki, Dalla Tezuka Production allo Studio Gainax: 30 anni di storia dell’industria dell’animazione giapponese – con Gianluca Di Fratta

SABATO 27 MAGGIO

SALA BIAGI

10:30 – 12:30       Il cinema di animazione dal Giappone all’Italia: produzione e distribuzione, con Inoue Hiroaki, Alex Corazza e Gianluca Di Fratta – modera Erica Baffelli

DOMENICA 28 MAGGIO

PICCOLO TEATRO DEL BARACCANO

15:00 – 17:00     NipPop Cosplay 2017: gara presentata da Ivo De Palma (voce di Pegasus ne I cavalieri dello Zodiaco) e la pluripremiata cosplayer Giulia Caterini. In palio premi unici firmati NipPop & Go! Go! Nihon e assegnati da una giuria composta da Hiroaki Inoue (Studio GAINAX) e Francesca Scotti!

 
In vista della sua partecipazione a NipPop 2017, abbiamo inoltre avuto il piacere di poterlo intervistare in esclusiva:

1. Quali sono le sue esperienze col genere horror?
Dipende un po’ da cosa si intende per “horror”. Se parliamo di storie di fantasmi, c’è la serie di OAV Spiriti e affini S.r.l., del 1994, o il film Chinese Ghost Story, prodotto in collaborazione con Hong Kong nel 1995. Oppure c’è Magnetic Rose, all’interno del lungometraggio in tre episodi Memories, di genere fantascienza/horror, anch’esso del 1995 e diretto da Katsuhiro Ōtomo. Poi ho molti ricordi legati a Perfect Blue, horror psicologico del 1997 diretto da Satoshi Kon.

2. In Perfect Blue l’orrifico si nasconde nella stessa società. Com’è stato lavorare con Satoshi Kon, e quali sono i tuoi pensieri al riguardo?
Perfect Blue racconta di una realtà quotidiana che si sfalda davanti a un dubbio esistenziale: io sono davvero “io”? O sono forse qualcun altro? Per rappresentarlo il regista, Satoshi Kon, ha messo insieme svariate scene e immagini di vita quotidiana, ricche di dettagli fini e minuziosi, e credo che il film sia stato un successo per questo.
Il lavoro mi è stato commissionato dall’autore del romanzo originale, Yoshikazu Takeuchi, e quando l’ho letto mi sono ritrovato davanti elementi disturbanti come una ragazza che viene uccisa e spellata, insomma immagini bizzarre che ero esitante a trasporre in un film.
Tuttavia l’autore mi disse esplicitamente che avrei avuto carta bianca sul prodotto, che avrei potuto gestirlo liberamente a patto che la struttura fondamentale del racconto fosse mantenuta intatta, così accettai di produrlo. Portai poi il progetto allo stesso studio con cui avevo realizzato Memories, la Madhouse, e al momento di cercare il regista mi venne in mente Kon: era un autore con cui avevo già lavorato per Memories, e lui stesso disegnava manga di genere horror, mi pareva fosse perfetto per questo film. E infatti appena glielo proposi accettò immediatamente.
La fase di sviluppo fu un periodo infernale, ma Kon fu assolutamente irremovibile, determinato a non mollare. Tanta era la sua attenzione ai dettagli, la sicurezza che aveva nella direzione, che si stentava a credere che non avesse mai diretto un lungometraggio animato prima.
Mi addolora davvero che sia venuto a mancare così giovane.

3. Come vedi l’industria dell’animazione giapponese tra 10 anni?
Penso che avrà un aspetto completamente diverso da adesso, nel senso che sarà considerata una parte fra le tante della vasta categoria dell’animazione mondiale. Immagino un futuro in cui l’animazione si sia espansa a numerosissimi paesi del mondo, e vengano prodotti film animati di altissima qualità. E che tra questi, di tanto in tanto, anche i film giapponesi arrivino al successo.