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Sailor Moon festeggia 25 anni in Italia al Mufant di Torino

28 Agosto 2020
Marika Fanciullacci

La guerriera più famosa del mondo festeggia i suoi anni di successo in Italia con una mostra imperdibile!

Il Mufant – Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino ha annunciato l’apertura, dal 19 settembre 2020, della nuova mostra dedicata a Sailor Moon.
L’opening – come vi avevamo preannunciato in un nostro articolo – era precedentemente prevista per il 5, 6 e 7 giugno 2020, ma a causa dell’emergenza sanitatia è stata rimandata a settembre 2020.
La mostra è legata al Loving the Alien Fest, tre giorni – dal 18 al 20 settembre 2020 – di incontri ed eventi dedicati al Fantastico a 360°, tra fantascienza, fantasy e horror. 
La mostra dedicata a Sailor Moon era già stata anticipata il 22 febbraio 2020 dall’inaugurazione di una statua raffigurante la paladina della giustizia. La frase incisa sulla base della lastra di ferro che sostiene la scultura, È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo, è una citazione da Mary Wollstonecraft – madre di Mary Shelley – una delle prime sostenitrici del femminismo. 

Per celebrare le nozze d'argento tra la bionda protagonista Bunny – guerriera dell'amore e della giustizia – e l'Italia, il Mufant dedicherà tre ampie sale alla mostra, che esporrà circa 300 pezzi diversi fra giocattoli, materiale scolastico, riviste, gadget, e il merchandise creato per l’anniversario giapponese.
L’artista Davide La Montagna arricchirà la mostra con interventi site specific dedicati a Sailor Moon e con opere che ha realizzato per l’occasione.

La mostra Sailor Moon: 25 anni in Italia celebrerà – come suggerisce il nome – i 25 anni nel nostro paese di un must degli anni ’90 e 2000. 
A questo anniversario speciale, noi di NipPop abbiamo dedicato un episodio live di NipPop 2020 – RETROPOP streamingedition con Paola Scrolavezza, Nino Giordano e Anna Specchio!

Il personaggio di Sailor Moon è comparso sui teleschermi italiani per la prima volta il 21 febbraio del 1995, su Canale 5, con il primo episodio dell’anime: Una guerriera speciale. Sono seguite altre quattro stagioni, ribattezzate: Sailor Moon, la luna splende, Sailor Moon e il cristallo del cuore, Sailor Moon e il mistero dei sogni e Petali di stelle per Sailor Moon, accompagnate da altrettante sigle cantate da Cristina D’Avena
L'anime è stato trasmesso dal 1995 al 1997, mentre il fumetto è stato pubblicato da Star Comics dal 1995 al 1999. 
Sailor Moon nasce in Giappone tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992 dall’incontro fra la mangaka Naoko Takeuchi – già autrice di Codename Sailor V – e lo studio d’animazione giapponese Toei Animation. Prende vita così Bishōjo senshi Sērā Mūn (letteralmente “La bella ragazza guerriera Sailor Moon”). 
La particolarità di Sailor Moon sta nella fusione di due generi che fino a quel momento non si erano mai incontrati: il genere delle majokko (le ragazze magiche) e quello dei super sentai (i guerrieri che hanno ispirato i Power Rangers). In Sailor Moon per la prima volta le ragazze con poteri magici sono vere e proprie guerriere che combattono rischiando anche la vita. 

Partendo dal fenomeno italiano, la mostra guiderà i visitatori alla scoperta delle origini del personaggio, fino a celebrare l’importanza che ha tuttora per il femminismo e per la comunità LGBTQ+, che l’ha incoronata icona gay. 
Questo titolo in particolare le è stato attribuito, non solo perché è apprezzata dalla comunità lgbtq+, ma anche perché sia nel manga che nell’anime sono presenti diversi personaggi queer e temi che spaziano dall’omosessualità al travestitismo.
Ricordiamo per esempio il bacio tra Sailor Moon e Sailor Uranus nel terzo arco narrativo del manga e nella terza stagione del reboot di Sailor Moon Crystal – scena andata in onda per la prima volta senza censure su Rai Gulp nel 2017. 
Sailor Uranus e Sailor Neptune sono le due guerriere lesbiche che compaiono nel terzo arco del manga e nella terza stagione dell’anime. La loro relazione non è mai esplicita, ma ha comunque subito diverse censure nell’adattamento italiano, che presentava i due personaggi come cugine. Nel manga le due ragazze formano un nucleo familiare con la piccola Hotaru (Ottavia), che le chiama mamma e papà. 
La prima coppia di uomini omosessuali appare invece nella prima serie dell’anime ed è composta da due dei generali del Regno delle Tenebre, Kunzite e Zoisite – Kaspar e Zachar nella versione italiana. La loro relazione è stata censurata in Italia – così come in altri paesi – ricorrendo a un curioso escamotage: Zachar – disegnato con tratti più delicati – è stato fatto passare per una donna. La stessa sorte è capitata a Fisheye (Occhio di Pesce) nella quarta serie. 

L’ultima serie dell’anime – che in alcuni paesi non è stata trasmessa – presenta i personaggi di Seiya, Yaten e Taiki che in forma umana sono uomini, ma dopo la trasformazione diventano donne: le Sailor Starlights. Nell’adattamento italiano, il cambio di sesso è stato censurato e le Sailor Starlights vengono presentate come le sorelle gemelle di Seiya, Yaten e Taiki, provenienti da un altro universo.

Un interessante contributo su heroica.it – sito dedicato alle figure femminili dell’immaginario collettivo – approfondisce il tema dell’importanza di Sailor Moon come icona femminista. All’inizio degli anni ‘90, le guerriere Sailor si fanno portavoce infatti del concetto di girl power – in linea con i valori della Terza ondata femminista – secondo il quale le ragazze possono essere forti senza rinunciare alla loro femminilità.

La mostra è curata da Leone Locatelli, Silvia Casolari e Davide Monopoli in collaborazione con heroica.it, e vede il prezioso contributo di Nino Giordano, che ha lavorato al rilancio italiano di Sailor Moon nel 2010 e nel 2011, e che gestisce il blog Piccola Intrigante.
La locandina dell’evento è stata realizzata da Pietro Antonazzi, in arte Yasimuf.

La mostra resterà aperta per 4 mesi e chiuderà il 10 gennaio 2021.

Da giovedì 27 agosto 2020 è possibile prenotare e acquistare i biglietti d'ingresso sul sito Eventbrite. La prenotazione è obbligatoria per consentire l’ingresso scaglionato al museo nel rispetto delle norme di sicurezza legate all'emergenza sanitaria.
Il costo del biglietto è di 10 euro a persona.

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