NipPop

Omotenashi e cucina giapponese all’Expo 2015 di Milano

12 Aprile 2015
Martina Gagliano

Ormai ci siamo. L’Expo 2015 è imminente e si arricchiscono le presentazioni dei padiglioni, dei ristoranti, dei piatti, dei cibi. Tra tutti spicca il padiglione del Giappone col suo tema dominante: la “Diversità Armoniosa”.

 Il messaggio che si intende trasmettere è legato al senso di riconoscenza e rispetto per la natura a cui l’alimentazione giapponese è profondamente vicina. E proprio nelle due espressioni usate prima e dopo i pasti, itadakimasu e gochisōsama, è riconoscibile uno dei tratti fondamentali della cultura nipponica, la gratitudine nei confronti della natura.

Armonia, diversità, tradizione, innovazione sono le parole chiave per cogliere il fulcro della “cultura alimentare” giapponese, proposta all’Expo di Milano come esempio di nutrimento sano e come modello per attenuare i problemi della fame nel mondo.

Sushi, dashi (il brodo fatto con l’alga konbu ricca di glutammato), sukiyaki (fettine di manzo con salsa di soia, spaghetti, funghi), rice burger (hamburger fatto con i bun, i panini, di riso) sono solo alcuni esempi dei piatti che sarà possibile gustare presso i numerosi ristoranti allestiti all’interno del padiglione del Giappone. Primo fra tutti, il ristorante Minokichi, uno dei più antichi e famosi, fondato nel 1716, presenterà la cucina kaiseki di Kyoto, che per la sua particolare complessità e raffinatezza prevede prezzi abbastanza elevati (tra gli 80 e i 220 euro). Più economici i ristoranti presenti nella Food Court del padiglione: la catena di fast food Mos Burger; Coco Ichibanya con la proposta di diversi tipi di curry giapponese; Kyotaru, presente in tutto il Giappone con più di 330 punti vendita, che propone il sushi, il piatto giapponese per eccellenza; Segami, la maggiore catena di Family Restaurant, che proporrà onigiri, soba, udon, donburi, e Kakiyashu, che offrirà invece l’opportunità di gustare wagyū, sukiyaki e bistecche. Una grande varietà, animata da tradizione e innovazione. Inoltre, il cibo giapponese è ottimo a livello nutrizionale, essendo caratterizzato da pasti semplici e bilanciati.

All’Expo 2015 sarà anche possibile provare quello che è stato universalmente riconosciuto come il quinto gusto fondamentale, dopo il dolce, il salato, l’aspro e l’amaro: l’umami. Quest’ultimo possiede la particolarità di intensificare il sapore dei piatti e pertanto viene considerato la chiave per abitudini alimentari salutari. I componenti principali sono l’acido glutammico e l’acido inosinico e la sua vasta diffusione in Giappone è essenzialmente legata al consumo di dashi, il brodo preparato con ingredienti essiccati.

La cucina giapponese, dunque, ma anche la sua filosofia. Alla base delle usanze gastronomiche del Sol Levante alberga l’ omotenashi (おもてなし), tradotto con “ospitalità” o “accoglienza”, la cui peculiarità consiste nel manifestare riguardo e deferenza nei confronti del cliente. Nel caso del sushi, della cucina tradizionale o del teppanyaki, la cottura alla piastra, è il bancone il luogo dove si instaura un’atmosfera delicata di accoglienza e cura, trasmesse senza che venga scambiata una sola parola. L’attesa del piatto, il fascino della preparazione, il cibo offerto direttamente dal cuoco al consumatore fanno del bancone del ristorante un vero e proprio “palcoscenico dell’omotenashi“.

Una gustosa esperienza da non perdere per godersi a pieno i più autentici sapori e i più profondi valori del nostro amato Giappone.

 

Fonte: http://expo2015.jp/

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