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NipPop x FEFF27 – “Yokai Monsters: Spook Warfare”

4 Maggio 2025
NipPop Staff

Pellicola del 1968, restaurata nel 2021, Yōkai Monsters: Spook Warfare è uno dei film presentati quest’anno al Far East Film Festival di Udine nella sezione della retrospettiva dedicata al cinema di genere horror. Diretto da Kuroda Yoshiyuki, il film mette al centro della storia gli yōkai, ovvero i mostri del folklore giapponese, in un combattimento dove l’alleanza tra questi ultimi e gli esseri umani è necessaria per sconfiggere il nemico comune.

Yōkai Monsters: Spook Warfare di Kuroda Yoshiyuki, proiettato nelle sale giapponesi per la prima volta nel dicembre del 1968, è il secondo film della trilogia Yōkai Monsters, incentrata sugli omonimi mostri del folklore, che in quegli anni stavano godendo di un vivo e rinnovato interesse da parte del pubblico. Delle tre produzioni – a livello di trama sconnesse tra loro – Kuroda è stato direttore degli effetti speciali nella prima, mentre di nuovo regista insieme a Yasuda Kimiyoshi nella terza.

A differenza delle altre due pellicole della serie, dove sono semplici personaggi di supporto, in Spook Warfare gli yōkai sono i veri protagonisti della storia, e sono gli esseri umani ad assumere un ruolo secondario, in particolare nella seconda parte del film nella quale è maggiore l’azione.

La pellicola si apre con il risveglio di un potente demone nelle rovine di Ur, sul territorio dove sorgeva l’antica Babilonia; il demone, chiamato semplicemente Daimon, giungerà poi in Giappone, dove si impossesserà del corpo di un samurai provocando terrore e scompiglio nella sua stessa dimora. Il kappa che abita lo stagno della casa si accorge della presenza del demone, ma i suoi compagni yōkai si mostreranno disponibili a dargli man forte solo nel momento in cui saranno due bambini umani a chiedere loro aiuto. Inizia così una lotta tra yōkai e umani da una parte, e Daimon, con i suoi cloni, dall’altra.

Kuroda utilizza sia pupazzi che attori travestiti per realizzare i mostri, mentre gli effetti speciali sono realizzati grazie a rapidi cambi di scena oppure personaggi che svaniscono progressivamente, spesso in nubi di fumo. Ad amplificare l’impatto sono anche gli effetti sonori, che rafforzano anche la continuità narrativa, secondo le regole del tokusatsu, ovvero l’approccio giapponese agli effetti speciali, tipico di molti film di fantascienza, fantasy e horror.

La varietà di mostri rappresentati è ampia, a partire dal kappa, noto per annidarsi nell’acqua e affogare i nuotatori ignari, alla rokurokubi, la donna dal collo che si allunga, che in questo film viene utilizzata anche per finalità comiche, fino al karakasakozō (il ragazzo-ombrello dalla lunga lingua) e alla nimen onna (la giovane donna che nasconde un volto mostruoso).

Il ristretto gruppo di mostri presente all’inizio del film si amplierà ancora di più nel combattimento cruciale, quello finale e risolutivo, dove verranno chiamati in soccorso anche tutti gli altri yōkai. L’obiettivo, infatti, è quello di sconfiggere Daimon in modo definitivo anche per preservare la dignità degli stessi yōkai giapponesi, che non vogliono farsi soppiantare da questo demone più forte e brutale di loro.

Yōkai Monsters: Spook Warfare ha inoltre ispirato anche un’altra pellicola presentata al Far East Film Festival di quest’anno, ovvero The Great Yōkai War (2005) di Miike Takashi, che riprende molti elementi del film di Kuroda, fino a diventarne quasi un remake.

Il film si presenta come una tipica storia di fantasia e azione, adatta anche alle famiglie grazie all’inserimento di elementi comici, capace di trasportare lo spettatore nel variopinto mondo dei mostri del folklore, che diventano qui creature amichevoli. La spiccata originalità e lo spaccato sugli yōkai ne fanno così un capolavoro senza tempo.

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