NipPop

Le Quattro Casalinghe di Tokyo di Natsuo Kirino, ovvero sugo rosso alla giapponese

22 Luglio 2017
Andrea Lerose

Titolo abbastanza fuorviante quello italiano, Le Quattro Casalinghe di Tokyo (trad. Lydia Origlia). Tutto è infatti, fuorché un simpatico racconto di casalinghe. Natsuo Kirino pubblica il romanzo nel 1997, ma in Italia arriva soltanto nel 2003, e scuote fin da subito anche gli animi più calmi e tranquilli.

Quattro donne impegnate nella quotidianità più "classica" del termine, che condividono lo stesso puzzolente posto di lavoro: operaie a una catena di montaggio di "colazioni". Qui fin da subito riusciamo a carpire la genialità dell'autrice che riesce, complice minuziose ma non pesanti descrizioni, a farci annusare addirittura il puzzo fetido e marcio della fabbrica.

Masako, la "Maestra", separata in casa e con un figlio nullafacente.

Kuniko, la vanitosa e ingenua.

Yoshie, la stressata super-lavoratrice divisa tra occupazione, figli e suocera invalida.

Yayoi, moglie succube di un alcolizzato giocatore d'azzardo, che una sera si ritrova – in un disperato gesto d'ira – a soffocare il marito che poco prima aveva perso tutto al gioco.

Yayoi, all'inizio in preda al panico, affida successivamente alle tre colleghe il compito di disfarsi del cadavere. Masako, la fredda esecutrice, dirige i lavori sapientemente e senza mai perdere lucidità: quel corpo andrà fatto a pezzi e poi gettato in diversi punti della città. Fino a qui, tutto bene, fino a che cioè una di loro non commette un'unica, imperdonabile svista. Qualcuno che non ha nulla da perdere si mette sulle tracce dell'omicida, ma la strada si complica, e la cravatta si stringe inesorabilmente per le nostre quattro feroci eroine. Un tragico finale, purtroppo, sarà ad aspettarle.

Natsuo Kirino è veloce, spedita nella scrittura, e il suo rapporto con le protagoniste è palesemente "bipolare": si passa dal considerarle eroine – appunto – di una società moderna opprimente e maleodorante al reputarle spietate assassine prive di cuore alcuno.

La visione predominante è quella omerica, dell'uomo vittima dei propri impulsi primordiali ma mai irrazionale e sempre freddo e lucido. La moneta sonante, gli yen, sono quella macrocategoria che tutto domina, tutto comanda: e dove l'euklèia – la buona reputazione – viene alla fine meno, vince su tutti la timè – l'onore e l'impegno della parola data, anche se si tratta di efferato omicidio e anche se si andrà incontro a una sorte inesorabile.

Sicuramente uno dei volumi Japan-oriented più influenti degli ultimi anni, un thriller che rimarrà attuale ancora per molto, molto tempo.Un libro che vi farà deglutire amaramente, una lettura piena, col Giappone però sempre nel cuore.

 

 

Prossimi eventi

Articoli recenti

NipPop x FEFF27 – Welcome to the Village

Il poliedrico regista Jōjō Hideo porta in anteprima europea al Far East Film Festival di Udine un dittico dei suoi ultimi lavori: Welcome to the Village (Warau mushi) è un thriller psicologico ambientato nel Giappone rurale che, seppur peccando di poca originalità, sa catturare l’attenzione con una sceneggiatura solida e un’atmosfera opprimente.

Leggi tutto

 NipPop x FEFF27 – “Cells at Work!”

Anche quest’anno il Far East Film Festival, alla sua ventisettesima edizione, ci presenta una intrigante selezione di film dal Giappone, tra cui spicca la sgargiante prima europea di Cells at Work! di Takeuchi Hideki. Sfavillante live-action del 2024 che ha già conquistato più di 5 milioni di spettatori giapponesi, è finalmente giunto in Italia il 25 aprile per appassionare anche il nostro pubblico per 109 coinvolgenti minuti: una storia forse bizzarra e inaspettata che ci porta ad esplorare l’interno del corpo umano e i suoi 37 trilioni di cellule, qui creativamente rappresentate come antropomorfe, facendoci conoscere in particolare una sbadata globulo rosso (Nagano Mei) e uno spietato globulo bianco (Satoh Takeru) pronti a sostenere e difendere il corpo di Niko, studentessa delle superiori.

Leggi tutto

NipPop X FEFF27 – “A Bad Summer”

L’estate di Sasaki Mamoru, un assistente sociale timido e serio nel suo lavoro, si rivela tutto tranne che tranquilla. La sua vita prende una piega inaspettata quando si innamora di una sua tormentata assistita, Aimi Hayashino, coinvolta nella yakuza, che lo trascina nel suo mondo di segreti e di abusi. Il film, diretto dal regista Jōjō Hideo, è stato proiettato in anteprima internazionale il 27 aprile durante la ventisettesima edizione del Far East Film Festival a Udine!

Leggi tutto