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Murakami illustrato: Francesca Scotti intervista il disegnatore Lorenzo Ceccotti

8 Febbraio 2016
Francesca Scotti

Il lavoro di LRNZ (Lorenzo Ceccotti) versatile e affermato disegnatore italiano, è fatto di sperimentazione personale, riferimenti alla tradizione e suggestioni nipponiche. Fumetto, illustrazione, grafica, animazione sono i suoi territori. Autore, tra l’altro, di Golem, fumetto ambientato in un futuro distopico, e della graphic novel Astrogramma, dichiarazione d’amore per le strane bestie della fantascienza giapponese e per Gō Nagai, ha illustrato l’ultima uscita Italia di Haruki Murakami, La strana Biblioteca.

In questo romanzo breve, edito da Einaudi, l’universo surreale dello scrittore si dispiega: un ragazzo viene chiuso nel sotterraneo di una biblioteca da un malvagio vecchietto e un misterioso uomo-pecora lo obbliga a imparare a memoria tre tomi sulla tassazione nell'Impero ottomano. Il testo era stato già pubblicato in diversi paesi, accompagnato dalle illustrazioni di altri importanti disegnatori come Chip Kidd Kat Menschik.

LRNZ per La strana Biblioteca ha realizzato venti illustrazioni, i titoli dei capitoli e in più la copertina, rendendo preziosa e intrigante l’edizione.

Ecco un’intervista su questo suo lavoro.

 

 

Ti ricordi il primo libro di Murakami che hai letto? Come è stato?

Un’esperienza molto particolare. Dance Dance Dance mi ha letteralmente stregato per la sua capacità di portarmi in un non-luogo in cui nessi architettonici e psicologici si intrecciano, dando vita a un non-luogo che ha la forma dell’anima.

 

Qual è stata, invece, la prima immagine che hai “visto” dopo aver letto questo testo di Murakami?

Senza dubbio il corridoio di una normale biblioteca moderna. I giapponesi in generale hanno la capacità di scatenare una incredibile fantasia a partire da oggetti semplici, di tutti i giorni. Non è un caso che i thriller psicologici nipponici, anche di bassa lega, lascino degli strascichi tremendi nello spettatore. Da subito è chiaro leggendo il racconto di Murakami che si riferisce a una biblioteca tutt’altro che strana o desueta, a un primo sguardo: è un luogo di contemporaneità moderna, umile, ma che è il medium, stanza dopo stanza, corridoio dopo corridoio, verso l’oscurità senza tempo che c’è dentro di noi.

 

Qual è il libro illustrato al quale sei più affezionato? (lettura di infanzia o attuale).

Se devo dirti la verità, è La Divina Commedia di Dorè. Lo sfogliavo da piccolissimo ogni domenica a casa dei miei nonni. Ben prima di saper leggere, quindi. Mi ricordo che c’erano alcune illustrazioni che amavo alla follia, che andavano perse nell’enorme quantità di pagine di quella monumentale edizione: buona parte del divertimento era nell’andarmele a cercare per poi rimanere a guardarle per ore.

 

 

Come hai lavorato per creare queste immagini così nitidamente LRNZ e allo stesso tempo così Murakami?

Il vantaggio di dover disegnare tante immagini per un racconto breve, che puoi rileggere mille volte mentre disegni, credo. Mi piace il disegno intenso, con un grande carico figurativo, e mi sono trovato a mio agio con le immagini così semplici, icastiche e inusuali tipiche di Murakami. Murakami semina qui e lì delle suggestioni così precise che è impossibile non essere in grado di dare il proprio meglio. “Mi sedetti sul letto e mi presi la testa fra le mani. Perché mi capitava una cosa del genere? Ero soltanto andato in biblioteca a prendere in prestito dei libri!”

 

Sei stato o sei un frequentatore delle biblioteche? E dell'Uomo Pecora? (!)

Non tanto. Andavo ogni tanto alla Nazionale, a Roma, che non ha proprio l’aspetto intimo di una normale biblioteca: è immensa e tentacolare, con mille dipartimenti. A ben vedere sembra il labirinto di Murakami a cielo aperto! Sull’Uomo Pecora: credo proprio di si, ma ho dei vaghi ricordi. Ero in un albergo, mi pare. Non saprei dirti cosa mi rivelò perchè parlava in un modo davvero strano.

 

C'è qualcosa o qualcuno di giapponese nelle tue influenze o nei tuoi grandi/piccoli maestri?

Non finiremmo mai! Se devo scegliere i primi che mi vengono in mente: Osamu Tezuka, Hayao Miyazaki, Yōichi Kotabe, Naoki Urasawa, Takamichi, Hiroaki Samura, Range Murata, Koji Morimoto, Tatsuyuki Tanaka, Katsuhiro Ōtomo, Katsuya Terada, Rumiko Takahashi, Sanpei Shirato, lo vedi? E’ una lista infinita.

 

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