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NipPop @ TIFF2019: PROMARE

6 Dicembre 2019
Lisa Stivè

Abbiamo pensato a lungo a come iniziare questa recensione, ma ci siamo arenati fin da subito alla prima domanda: cos’è Promare (Puromea プロメア)? Come descrivere Promare? Promare è inequivocabilmente, dal primo all’ultimo fotogramma, uno spettacolo per gli occhi.

Anime roventi e fiamme di ghiaccio
Non bisogna essere dei fan sfegatati ma basta masticare un po’ l’inglese e bazzicare sui social network anglofoni per rendersene conto: Promare è diventato un vero e proprio caso mediatico, che dalla sua uscita a oggi continua a fare il botto. Uscito a maggio 2019 in Giappone, i cinema della capitale continuano a fare quotidianamente sold-out e negli Stati Uniti, dove è stato proiettato a partire da settembre, non si parla di altro. È inoltre di questi giorni la notizia che la pellicola ha superato il miliardo di yen (più di 10 milioni di euro) al botteghino.

Nakashima Kazuki (sceneggiatore), Imaishi Hiroyuki (regista) e Sakura Ayane (doppiatrice) sul palco del Tokyo Film Festival 2019 (Copyright: TIFF Press)

Genesi di un lungometraggio
Potremmo iniziare parlandovi proprio dello studio TRIGGER, e del lungo percorso che ha portato questo piccolo studio d’animazione a confezionare la loro prima pellicola cinematografica. In principio erano Imaishi Hiroyuki e Nakashima Kazuki: regista il primo e sceneggiatore il secondo, nel 2007 iniziano una fortunata collaborazione alla GAINAX che porta alla nascita della serie conosciuta in Italia come Sfondamento dei cieli Gurren Lagann (Tengen toppa Gurren Ragann 天元突破グレンラガン). Col senno di poi, questo anime ormai diventato di culto, getta le basi di tutti i lavori successivi del duo: trama Sci-Fi con ambientazione post-apocalittica, animazioni eccessive, protagonisti esuberanti, robot enormi, distruzioni, esplosioni e soprattutto scene di combattimento così veloci da togliere il fiato.

Lasciata la GAINAX, Imaishi fonda lo studio TRIGGER e nel 2013 esce Kill la Kill (キルラキル): ambientata in un’accademia comandata dalla tirannica Presidente del comitato studentesco, ancora una volta Imaishi e Nakashima mettono in scena una storia potentemente allegorica di adolescenti che si ribellano all’ordine prestabilito e si fanno strada nel mondo a pugni e fendenti.

Da trivelle e uniformi parlanti a pompieri dal cuore infuocato
E Promare, non a caso, deve molto alle due serie che l’hanno preceduta: potremmo passare ore a indicarvi tutti i minuscoli dettagli, tutti i singoli particolari disseminati minuziosamente nella pellicola che non sfuggirebbero all’occhio attento di un fan. Dai richiami più ovvi che saltano all’occhio — la peculiare somiglianza tra Galo Thymos e Kamina, protagonista di Gurren Lagann — a quelli più nascosti, riservati a un occhio attento — l’uso degli stessi doppiatori delle voci più particolari di Kill la Kill.
Si tratta di richiami che non si fermano solo ai personaggi, ma sono anche richiami estetici (l’uso di colori estremamente saturati, fumo colorato, fiamme stilizzate viola e azzurre), tematici e narrativi (la presenza di forme di vita aliene che colonizzano la Terra), stilistici (l’uso di lunghe inquadrature verticali dall’alto per riprendere i palazzi di Promepolis, le stesse dell’Accademia Honnōji di Kill la Kill), di genere (i robot, l’enfasi sugli attacchi speciali dei personaggi, propria degli shōnen) e perché no, musicali (la colonna sonora è stata scritta da Sawano Hiroyuki, padre della colonna sonora di Kill la Kill e autore di numerose musiche di anime e videogiochi Sci-Fi).

A sinistra, Kamina (Gurren Lagann), a destra Galo Thymos

Tutti questi dettagli dimostrano come ci sia un disegno preciso dietro ognuna di queste scelte, quasi una vera e propria affermazione della propria identità, un manifesto artistico. Ed è proprio in virtù di questa presa di coscienza della propria anima artistica che ancora una volta lo studio Trigger può non solo regalarci un’opera degna del proprio marchio di fabbrica, ma che addirittura supera le aspettative: Promare è una pellicola esteticamente e meccanicamente perfetta, con numerose scene mozzafiato che non mancano di dimostrare in maniera evidente quanto l’industria dell’animazione abbia fatto passi da gigante.
La storia, la sappiamo: ancora una volta TRIGGER sceglie come protagonista un giovane spaccone e testardo, come Kamina (Gurren Lagann) e Matoi Ryūko (Kill la Kill) prima di lui. Galo Thymos è un esuberante pompiere di Promepolis dall’anima rovente, che insieme alla sua squadra — i Burning Rescue — si precipita in città ogni qualvolta scoppia un incendio. Non si tratta però di incendi come gli altri: trent’anni prima dell’inizio della storia, la Terra è stata messa a fuoco e fiamme dall’apparizione improvvisa dei Burnish, mutanti dalle sembianze umane che però possono controllare e sprigionare fiamme liberamente. Emarginati e imprigionati, i Burnish si sono organizzati in un gruppo terroristico — i Mad Burnish, guidati da Lio Fotia — per combattere per i propri diritti: armati di estintori e armi a base di ghiaccio, Galo e i Burning Rescue sono chiamati a contrastare proprio questi attacchi incendiari. Ma non tutto è come sembra e, ben presto e suo malgrado, Galo scopre che l’organizzazione per cui combatte valorosamente è responsabile di un diabolico piano per sfruttare l’abilità dei Burnish e distruggere la Terra.
E allora affiancatevi a Galo e Lio per un’avventura dal ritmo serrato che vi lascerà incapaci di distogliere lo sguardo dallo schermo anche solo per un istante: siamo pronti a metterci la mano sul fuoco.

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